Lui & Lei
La mia titolare
di kalahan
14.06.2019 |
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"Capitava spesso che la guardavo di nascosto, immaginando di spogliarla e di far viaggiare la mia lingua sul suo corpo nudo..."
ok..La mia titolare quasi sessantenne non poteva certo considerarsi una figa. Non poteva considerarsi neanche una bella donna. Ma per qualche oscura ragione che non riuscivo a comprendere neanch'io mi faceva un sesso esagerato. Capitava spesso che la guardavo di nascosto, immaginando di spogliarla e di far viaggiare la mia lingua sul suo corpo nudo. D'estate poi porta spesso delle camicette di cui lascia sbottonati i primi bottoni e il mio occhio casca sempre lì per vedere il suo decoltè e una piccola parte del suo seno. Certo è che per l'età non ha due tette belle sode ma nonostante questo vorrei sprofondare il mio viso tra i suoi seni. Una sera mentre stavo sistemando la scrivania per staccare dal lavoro, Chiara (il nome della mia capa) mi dice: "Scusa Nando, quando hai finito timbrato il cartellino puoi raggiungermi nell'ufficio riunioni che avrei bisogno di parlarti?" Le faccio un cenno affermativo con la testa, sistemo mouse e tastiera, spengo le stampanti e timbro il cartellino. La raggiungo nell'ufficio riunioni e lei mi fa accomodare su una poltroncina. Mi guarda e inizia a dirmi: " Sai Nando, vedo che ti stai impegnando molto e stai mettendo tutto te stesso in questa azienda. Purtroppo però non posso darti un aumento perchè al momento non stiamo navigando nell'oro ma ho notato come mi guardi ogni tanto e mi è venuta un'idea per ripagarti di tutto quello che fai in ufficio. Che ne dici se ti ripagassi facendoti del buon sesso orale?" Io lì per lì non sapevo cosa risponderle. La guardavo con uno sguardo tra l'imbarazzato e il lussorioso, pensavo a quanto avevo immaginato questo momento. Per rompere il silenzio lei continua: "Se non hai capito bene Nando, ho voglia di farti un bel pompino, di quelli che non ti dimenticherai facilmente. Sempre che tu non abbia problemi a farti fare un pompino da una donna che ha l'età per poter essere tua mamma." Io finalmente riesco a riprendermi e le rispondo: "Se tu non hai problemi a succhiarlo ad un ragazzo che può essere tuo figlio non vedo dove stia il problema". E poi aggiungo: "Ho sempre voluto farlo con una donna più grande di me." Tra me e la mia capa ci sono quasi 28 anni di differenza. Le mi lancia una sguardo lascivo e mi dice: "Spegni le luci e chiudi l'ufficio, io ti aspetto in bagno". Faccio come dice e la raggiungo.
Appena entro in bagno vedo che mi sta aspettando con indosso solo l'intimo, reggiseno e mutandine color turchese, tutte di pizzo. Mi si avvicina e io la abbraccio. Faccio correre le mie mani sui suoi fianchi e sulla schiena, ha la pelle liscissima e morbidissima. Inizia a spogliarmi con foga e una volta rimasto in slip iniziamo a limonare. Limonare duro come mai ho provato a fare. Le nostre lingue sono aggrovigliate e preso dal piacere le infilo le mani negli slip, stringendogli fortissimo il culo. Ci baciamo a vicenda il collo e le spalle. Le tolgo le mani dal culo e le faccio risalire verso le tette, le tolgo il reggiseno e la allontano per un attimo da me. Fisso gli occhi su quelle due tette, sono un po' cadenti ma ragazzi quanto sono belle e desiderabili. Senza guardarla negli occhi le dico: "Che tette che hai Chiara. Sono quasi due meloni." Lei di tutto rimando mi dice: "quando resto in intimo per fare sesso mi si può dire e fare tutto quello che si vuole." Ha i capezzoli già turgidi, glieli lecco attorno e poi inizio a succhiarli avidamente. Prima uno e poi l'altro. La sento godere e mi mette una mano dietro la nuca, spingendomi ancora di più i suoi seni in bocca. Finiamo di spogliarci. Io ho un po' di peluria sul corpo e sulla zona del mio pene, lei è completamente depilata. Inizia a prendermi in mano il cazzo che è già fradicio e mi dice: "Questo coso mi starà benissimo in bocca". Io la guardo e le dico: "Fammi godere zoccola che non sei altro". Mi lancia uno sguardo talmente porco che a momenti vengo senza neanche accorgermene. Si inginocchia davanti a me e inizia a leccarmelo. Prima la punta e poi la cappella sempre con la punta della lingua. Io chiudo gli occhi e lei continua delicatamente e lentamente. Poi lo prende in bocca e inizia a stantuffare avanti e indietro prima lentamente poi sempre più veloce. Continua così per qualche minuto e poi io le metto una mano dietro la nuca costringendola a prenderlo in bocca tutto, fino in fondo, facendo pressione affinchè non se lo tolga dalla sua bella bocca dove c'è misto di saliva e pre-sborra. Lei mi afferra il culo con le mani e mi conficca le unghie nella natiche. Stiamo così per un po' finchè lei non inizia ad avere dei sussulti per la mancanza di fiato e poi con la voce rotta dal piacere le dico: "voglio scoparti mammina". Le tolgo l'uccello dalla bocca e lei mi risponde: "speravo me lo dicessi figliolo". La faccio sdraiare sul pavimento del bagno, le apro in maniera molto decisa le gambe e affondo la mia faccia nella sua figa bagnata. Gli sfrego contro la fronte e gli occhi come mi stessi lavando la faccia e poi inizio a leccargliela avidamente. Lei mi appiggia una mano sulla nuca e mi spinge la mia bocca contro la sua passera e gliela lecco come se non ci fosse un domani. È talmente bagnata che non capisco quanta saliva sto usando. Poi mi stacco, mi metto sopra ed entro dentro di lei. Lei inarca la schiena e inizio a penetrarla. Prima lentamente poi piano piano aumento la velocità e ci perdiamo tra gemiti di puro piacere. Arrivo a stantuffare alla grande, velocemente, infilando il mio uccello fino in fondo e lei inarca la schiena per assecondare i miei movimenti. Poi tra un gemito e l'altro mi sussurra: "Non venirmi dentro... voglio che mi vieni in bocca". Scopiamo ancora per qualche minuto poi esco da lei mi sdraio e lei mi viene sopra iniziando a succhiarmelo. Cerco di resistere ma sono troppo eccitato e preso dal piacere che le esplodo letteralmente in bocca. La mia sborrata più abbondante mai fatta. Durante tutto il tempo ci guardiamo fissi negli occhi. Si stacca e senza mai smettermi di guadarmi apre la bocca facendomi vedere tutto il mio sperma in bocca, dopodichè ingoia tutto. Mi scopre la cappella e me la pulisce per bene con la lingua. Finito tutto mi dice: "Peccato che adesso immagino non mi limonerai" facendo una faccina delusa. Io le rispondo: "Non hai capito un cazzo zoccoletta che non sei altro". La prendo e la limono duro per più di cinque minuti, accarezzandole e strizzandole le sue belle tette.
Questa è stata la prima di moltissime scopate fatte con la mia capa in 20 anni in cui lavoro nella sua ditta.
Se apprezzate i miei racconti o volete muovere delle critiche costruttive non avete che da contattarmi sarò sempre disponibile a fare due chiacchiere
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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